FINANZA ALTERNATIVA

In occasione del primo ALT-Finance Day, la giornata della finanza alternativa, organizzata da Innexta – Consorzio Camerale Credito e Finanza, il prof. Giancarlo Giudici della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato il suo secondo Quaderno di ricerca sulla finanza alternativa per le pmi in Italia.

Lo studio ha rilevato che Il mercato della finanza alternativa tra luglio 2018 e giugno 2019 ha portato alle imprese italiane 3 miliardi di euro di nuove risorse contro i 2,3 miliardi dell’anno prima.

Introducendo i lavori dell’Alt-Finance Day, Tiziana Togna, vice direttore generale di ConsobIl mercato della finanza alternativa ha fatto grandi passi avanti in Italia e in Europa e oggi abbiamo ormai un sistema di regole europee e nazionali che permette alle aziende di raccogliere capitali per via appunto alternativa al tradizionale canale bancario. Ma la vera sfida ora è assicurarci che questi nuovi prodotti finanziari arrivino nelle mani degli investitori retail nel modo corretto”.

Nel corso del suo intervento, Giudici ha mostrato che, sul totale dei 3 miliardi di euro, la parte del leone la fanno private equity e venture capital, che nell’anno chiuso a fine giugno 2019 hanno investito circa 1,12 miliardi. Segue poi il mercato dell’invoice trading: le piattaforme di intermediazione di fatture commerciali nel periodo hanno finanziato aziende per 939 milioni di euro dai 433 milioni dell’anno prima. Al terzo posto c’è il mercato dei minibond: il controvalore di emissioni nei 12 mesi coperti dalla ricerca è stato di 756 milioni, in contrazione rispetto agli 1,13 miliardi dell’anno precedente. Ma si tratta comunque di un mercato importante che continuerà a crescere nel medio termine, soprattutto grazie alle operazioni di sistema strutturate come i “basket bond”.

Proprio Innexta ha annunciato ieri ufficialmente il lancio degli Innexta bond per le aziende lombarde, con Frigiolini&Partners Merchant che è stato nominato advisor, arranger e collocatore dell’operazione. Peraltro proprio F&P sta terminando in questi giorni il collocamento del Pluribond Veneto, un paniere di 15 emissioni di minibond di pmi della costa veneta (si veda articolo di BeBeez).

Per quanto riguarda il crowdfunding:

  • l’equity crowdfunding ha visto un ottimo tasso di crescita negli ultimi mesi, anche grazie all’estensione a tutte le PMI di questa opportunità, inizialmente riservata a startup e PMI innovative. Negli ultimi 12 mesi osservati la raccolta è stata pari a € 49,0 milioni, più del doppio rispetto al periodo precedente.
  • Le piattaforme di lending crowdfunding hanno erogato a titolo di prestito alle PMI italiane € 156,3 milioni fino al 30 giugno 2019. La raccolta negli ultimi 12 mesi analizzati è stata pari a € 84,2 milioni, in aumento dell’88% rispetto all’anno precedente.
  • Completa il quadro il reward-based crowdfunding; si parla di campagne di piccolo importo, condotte soprattutto su portali USA come Kickstarter e Indiegogo, che imprese italiane hanno condotto per raccogliere denaro offrendo in cambio prodotti e ricompense non monetarie. Lo studio stima in € 1,5 milioni la raccolta effettuata ogni anno dalle PMI italiane.

Infine, lo studio prende in considerazione anche ICO e token offerings (Initial Exchange Offering e Security Token Offering), rilevando che, pur avendo avuto un impatto molto limitato per le PMI italiane, in attesa di una probabile regolamentazione, è invece la nuova frontiera.

Una conclusione interessante cui giunge lo studio è che i player sul mercato prima erano specializzati in singole filiere, mentre ora, anche grazie alle evoluzioni graduali della normativa, si propongono come attori globali, in grado di offrire soluzioni diversificate e mirate, a volte anche in collaborazione con altri soggetti.

Ci si riferisce per esempio a piattaforme di equity crowdfunding che collocano minibond (v. articolo su Crowdfunding Buzz), portali di invoice trading che fanno anche operazioni di lending, business angel attivi nell’equity crowdfunding. Secondo il Prof, Giudici si potrebbe dire che “accanto al modello della ‘banca universale’ sta emergendo un ecosistema a rete che ambisce a diventare partner delle imprese dalla loro nascita, nella fase di startup, fino alla definitiva consacrazione sui mercati mobiliari”.

(fonte: Crowfunding Buzz del 22/11/2019)


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